Club Italia Amatori Rugby

                                      

  Breve storia del C.I.A.R. dalla sua costituzione

Era l’anno 1974 quando Mario Mazzuca   con alcuni amici  rugbisti  provenienti dagli ambienti sportivi romani e napoletani  ( i fratelli MARTONE, Costabile , Capasso, Manetti, Doni )   propone di dar vita a un Club che avesse come scopo quello di   conservare   e tenere vive le tradizioni del rugby e sostenere con ogni mezzo la squadra Nazionale . Primo Presidente del CIAR è ovviamente Mario Mazzuca .

,il consiglio  è composto da ben 11 elementi  :Campagna Mario,  Lanzoni Davide, Capasso Riccardo ( segretario) Costabile Leonardo, Cerrini Pier Giuseppe , Doni Giovanni, Manetti Alberto, Martone Marcello ,Schieppati Ismaele, Giuseppe Tognetti. Nel tempo A Mario  Mazzuca  succedono alla Presidenza : Aldo Invernici , Lodovico  Goggia, Piero Cerrini  e Franco Cenobi attualmente in carica.

Hanno fatto parte del Consiglio illustri rugbisti  come : Riccardo Capasso , Matteo Silini, Franco Casellato, Ezio Cozzaglio, il Consiglio attuale è composto , da Franco Cenobi  Presidente  Bonetti Salvatore Vice Presidente , Consiglieri:  Giampaolo Celon ,  Gianpiero Ventura Mazzuca , Roberto Libè e Gennaro De Falco

 Una domanda ricorrente: cosa ci sta a fare il ClUB ITALIA AMATORI RUGBY.?

-La prima risposta : portare avanti gli obiettivi dei fondatori del Club: conservare e tenere vive le tradizioni del rugby e sostenere con ogni mezzo la squadra nazionale, il nostro motto è “ in memoriis progressus “  il nostro passato è quello di chi  vive o ha vissuto il rugby negli ultimi 70/80 anni ,e che  con la Sua opera  è riuscito a  creare le condizioni  che oggi ci permettono di aver  un RUGBY  importante in tutto il mondo e una Nazionale in campo contro le nazionali più forti del mondo.

Tra le attività istituzionali del CIAR  .la più significativa e più apprezzata è quella dell’assegnazione dei PREMI CIAR diretti al riconoscimento dei valori espressi nell’attività  a favore del “rugby” da chiunque metta il Suo tempo e la Sua anima a disposizione del “rugby” in qualsiasi ruolo lo faccia: atleta, dirigente, giornalista , arbitro, questi riconoscimenti sono di regola annuali.

BENEMERENZE F.I.R.Il CIAR esamina  le domande  e gestisce le BENEMERENZE comunemente conosciute come gli OVALI al merito che sono  riconoscimenti previsti dalla Federazione Italiana Rugby per chi ha svolto un’attività continuativa in ambito federale  nel settore maschile e in quello femminile come atleta, dirigente, arbitro, ecc . -IL CIAR è particolare è presente in occasione di Tornei Giovanili (Topolino/Milani /Mirko Petternella , L.Denti. ecc)  e anche in altri tornei nazionali e anche nell’ attività OLD, inoltre rappresenta ufficialmente anche l’ Associazione Riconosciuta dal CONI del Fair Play.

.                                                           Franco Cenobi  .Presidente  CIAR

In ossequio al nostro motto “in memoriis progressus ” il CIAR per ricordare e onorare il Suo fondatore, MARIO Mazzuca, pubblica la sentita e vibrante testimonianza della figlia ,Onorevole Carla Mazzuca Poggiolini .

“”Ricordava spesso quando, diciassettenne, aveva disputato le sue prime partite: della passione, e dell’emozione – Sua e di tutta la squadra – ad ogni meta segnata, ad ogni vittoria.

Perché Mario Mazzuca il rugby lo aveva incominciato ad amare da ragazzo, e gli è rimasto fedele per tutta la vita. Così quando con altri amici, nel 1974 fondò il CIAR, Club Italia Amatori Rugby, realizzò una cosa naturale, che lui, insieme agli altri, avevano sempre saputo: questo sport o lo si ama, o non lo si può seguire e tantomeno praticare.

E poco importava che a livello internazionale la FIRA, Federation international de Rugby Amateurs, volesse invece significare che tale sport era praticato da “dilettanti” nel senso di “non professionisti” del pallone, in questo caso ovale.

E lo spiegava a noi figli, e più tardi al nipote. La differenza con il calcio. La necessità del sacrificio, dello spirito di squadra, del rispetto delle regole, degli avversari. La passione disinteressata.

Ricordo quando a Napoli da bambina – avrò avuto forse quattro o cinque anni – mi portava con lui la domenica a vedere la Partenopea, sul campo, e il giocatore Scodavolpe (credo alto due metri) mi prendeva in braccio, ed io… avevo paura da lassù!! Ed i ripetuti viaggi a Pasqua, in Francia, al seguito della Nazionale o della Giovanile che anno dopo anno si alternavano a giocare la tradizionale partita d’oltralpe.

Mio padre Mario fu il primo presidente del CIAR, e ne era orgoglioso.

Per molti anni Vice Presidente della Federazione Italiana Rugby e mai Presidente, poiché tale carica non era compatibile con il suo incarico di alto dirigente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Solo nel 1973 su nomina della Giunta esecutiva del CONI ne divenne Commissario Straordinario al fine di contribuire a risolvere i gravi problemi in cui versava in quel periodo la FIR.

Penso ci sia riuscito, visto che fu riconosciuto tra i Pionieri del Rugby Italiano, considerato Benemerito del Rugby, ricevette L’Ovale d’Oro con Fronda e la Medaglia d’Oro al Merito Sportivo. Molti anni dopo Roma e Napoli gli hanno intitolato dei toponimi cittadini ed infine è stato celebrato nel 2010 con un francobollo dallo Stato Italiano, sicuramente una meta per un rugbista.

I quarantaquattro anni del CIAR sono anche una sua vittoria. E non solo perché vi si trovano tanti amici che lo conobbero, ma soprattutto perché costituisce uno stimolo verso le giovani generazioni, anche nel ricordare la propria storia.

Nella fase attuale, dopo l’entrata nel 6 Nazioni, il Rugby ha interessato ampi strati di popolazione, è approdato in TV, viene usato nella pubblicità per propagandare la bontà e l’onestà di un prodotto. Mio padre Mario Mazzuca ne sarebbe felice, ed orgoglioso. Sono più di trent’anni che ci ha lasciati, ma credo che se fosse ancora qui con noi direbbe che è importante che non se ne perda lo spirito iniziale, quella peculiarità di virtù che avevano fatto del Rugby uno sport diverso, costituito da veri “Amateurs”, in senso letterale e nel senso traslato.

On. Carla Mazzuca Poggiolini